La nostra generazione più di ogni altra vive il dramma dell’illusione della competenza. Internet garantisce a tutti il nutrimento onnivoro su qualsiasi aspetto dello scibile tecnico: il sapere che una volta richiedeva anni di studi oggi è servito in un click.
Chiunque abbia letto due righe di psicologia su internet, o crede di avere la giusta sensibilità, pensa di poter svolgere il lavoro dello psicologo come o meglio di un professionista con anni di formazione alle spalle.
Questo crea confusione nei ruoli e induce a credere che chiunque possa farci da psicologo, anche un amico.
Ma lo psicologo è diverso dall’amico, ecco perché.
Lo psicologo ha una preparazione accademica ed esperienziale.
Il sostegno terapeutico è molto più che logica del buon senso. Si stratta dell’applicazione individuale di tecniche generali. La preparazione accademica e l’esperienza sul campo forniscono allo psicologo molti mezzi per affrontare le richieste di aiuto, tecniche e procedure che un amico (non psicologo) non conosce.
Lo psicologo è oggettivo.
Se cerchi un sostegno per dare ordine alla tua vita è molto probabile che il disordine sia stato creato dai tuoi comportamenti. Il compito dello psicologo è mettere in evidenza gli elementi sui quali lavorare, contraddicendo le tue credenze e cambiando le tue abitudini. Può farlo perché ha una visione distaccata della tua situazione. Un amico non può evitare il coinvolgimento emotivo nei tuoi confronti e non può dare dei consigli privi di pregiudizi nei tuoi confronti.
Lo psicologo deve mantenere il segreto professionale.
Lo psicologo è obbligato dalla legge a non divulgare quanto racconti. L’amico, anche il più fidato, non è obbligato a tenere per lui quanto gli dici.
Lo psicologo ti presta totale attenzione.
Il lavoro dello psicologo è ascoltarti ed elaborare quello che dici. Un amico ti regala il suo tempo libero, ma non è detto che la sua attenzione sia tutta per te.
Lo psicologo è una figura definita. Lo psicologo osserva la tua vita come un allenatore guarda la partita dalla panchina. L’amico sta giocando quella partita insieme a te. Gli manca l’autorità per fidarti della sua visione dei fatti.