Coi ritmi moderni – a casa e sul lavoro – è facile cadere nella tentazione di cercare di svolgere più compiti nello stesso momento, ma sarà un approccio che dà i risultati sperati?
Le ricerche suggeriscono di no, durante il multitasking si verifica una diminuzione del QI simile a quella che si verifica nei soggetti che non hanno dormito la notte precedente.
Il cervello lavora in modo molto più efficiente concentrandosi su un solo compito alla volta.
Ogni attività ha caratteristiche diverse che richiedono di utilizzare meccanismi logici differenti.
Se compiliamo un file excel con delle cifre e periodicamente controlliamo le mail nello stesso lasso di tempo, il cervello dovrà continuamente cambiare processi – da matematici a verbali – per adattarsi al compito richiesto. L’attenzione e la performance ne risentono in modo marcato.
Che soluzioni concrete si possono adottare?
Invece del multitasking bisognerebbe adottare il single tasking, cioè focalizzarsi su un solo compito alla volta.
All’atto pratico, questo vuol dire organizzare la propria giornata in blocchi in modo da poter assolvere i propri impegni senza essere distratti da attività che hanno caratteristiche differenti da ciò che stiamo facendo, e che quindi farebbero calare la nostra performance.