Abbiamo risposto alle domande principali che i nostri pazienti fanno sulla sindrome da rientro.
Cos’è la sindrome da rientro?
La sindrome da rientro o back-to-work blues è una naturale difficoltà di adattamento alla condizione lavorativa che insorge dopo un periodo prolungato di pausa. Ripristinare i ritmi lavorativi può essere tanto più complicato tanto maggiore è la differenza con quelli di vacanza. Per esempio, tornare a svegliarsi tutti i giorni alle 7 è più difficile se durante le vacanze dormivi sempre fino a mezzogiorno.
Quali sono i sintomi della sindrome da rientro?
Si tratta di una risposta psico-fisica, caratterizzata da ansia, insonnia, irritabilità e stanchezza, che si prova al ritorno a una normalità diversa da quella rilassante e spensierata della vacanza. Secondo le stime della Società Italiana di Endocrinologia (SIE) interessa il 45% della popolazione con una frequenta maggiore nelle donne.
Quanto dura la sindrome da rientro?
Secondo Annamaria Colao, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e ordinario di Endocrinologia all’università Federico II di Napoli, dura da un paio di giorni a una settimana.
Quanto influisce la dieta sulla sindrome da rientro?
La SIE riferisce che aumentare anche di pochi chili il peso durante le vacanze può allungare i sintomi della sindrome da rientro di qualche settimana. Ormai le evidenze tra peso corporeo e ansia e depressione sono provate.
Cosa fare per velocizzare il recupero?
Ci sono 5 cose che possiamo fare per mitigare la sindrome da rientro:
- Rientrare qualche giorno prima dalle vacanze.
- Iniziare il lavoro in modo graduale.
- Curare il nostro benessere fisico (sonno, sport, alimentazione…).
- Organizzare il lavoro da fare al rientro dalle ferie prima di partire per le ferie.
- Imparare delle tecniche di rilassamento.