Come riconoscere l’ansia

Cos'è l'ansia

Provare ansia è qualcosa che capita a tutti. A volte è la reazione alla realtà che ci circonda, come la possibilità di ammalarsi gravemente di COVID-19, altre volte è la risposta ai pensieri prodotti dalla nostra immaginazione, come la possibilità di ammalarsi quando si sta bene.

L’ansia tuttavia, quando è reazione di qualcosa, di solito è di breve durata, transitoria.

L’ansia ha la funziona evolutiva di tenerti al sicuro. Purtroppo funziona come un antifurto che scatta al primo segnale di pericolo e per questo si attiva anche quando non ci sarebbe nulla da temere. Il motivo per il quale genere tutti questi falsi positivi è evolutivo: la posta in gioco quando si è formato era la sopravvivenza. Ora che la sopravvivenza è più semplice, cioè garantita dal nostro sistema sociale, questo allarme interno molto reattivo fa qualche danno al nostro benessere.

L’ansia è considerata un disturbo quando la preoccupazione è più intensa di quanto sarebbe giustificato dalla situazione, persiste per settimane o mesi, i pensieri di preoccupazione sono difficili da controllare e interferiscono con il funzionamento quotidiano.

L’ansia ha due componenti di base: da un lato il carico cognitivo, cioè la preoccupazione o l’aspettativa che accada qualcosa di brutto. Dall’altro i sintomi fisici, in particolare irrequietezza e nervosismo, tensione muscolare, disturbi del sonno e difficoltà di concentrazione.

L’ansia può far manifestarsi in diverse parti del corpo, interrompendo la digestione, accelerando la frequenza cardiaca, scatenando ronzii nelle orecchie.

Le donne che provano ansia sono quasi il doppio degli uomini. L’età media di insorgenza è 31 anni.

Il numero di persone che provano ansia è aumentato rapidamente negli ultimi dieci anni.

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