Criticare è facile, oggi ancora di più perché lo si può fare da dietro un monitor, evitando persino lo sforzo di dire le cose in faccia.
Proprio per questo motivo, qualsiasi cosa tu dica, faccia o riesca a realizzare nella vita, troverai sempre qualcuno pronto a criticarti.
Inoltre le critiche sono alimentate da una spinta paradossale: le persone più esposte alle critiche sono quelle che fanno di più, che vivono la vita più intensamente e rischiano per seguire obiettivi e passioni. Una persona che prova a fare qualcosa, in un mondo ideale dovrebbe godere di stima, anche quando non riesce. Sappiamo bene che nel mondo reale non è così. Meno fai e meno sei passabile di critiche. Certo, anche chi non fa niente però potrebbe essere criticato perché non fa nulla. Insomma, non c’è via di scampo.
Gli effetti delle critiche sul nostro benessere possono essere devastanti.
Quando subisci delle critiche più o meno aspre la cosa giusta da fare è rispondere a queste tre domande:
1 – Da dove arriva la predica?
Se si tratta di una critica al tuo lavoro un discorso è se proviene da qualcuno che fa il tuo stesso lavoro magari con successo, altro discorso è se proviene da qualcuno che nella vita fa tutt’altro e non ne sa nulla. In generale per criticare bisogna avere delle competenze inerenti l’oggetto della critica. Le parole di chi non le ha, hanno scarso valore.
2 – Cosa posso imparare dalla critica?
Anche le critiche più imbecilli potrebbero avere un fondo di verità. O darci delle informazioni riguardo ad aspetti molto specifici dell’argomento in oggetto. Supponiamo che i miei articoli vengano criticati da tutti quelli che leggono un determinato autore, potrei imparare che le mie parole sono incompatibilie e più deboli delle sue. In generale, anche la critica meno utile del mondo potrebbe nascondere un piccolo insegnamento.
3 – Come faccio a non farmi coinvolgere emotivamente e a volgere questa situazione a mio vantaggio?
Le emozioni non vanno controllate, vanno ascoltate perché portano un messaggio. Non tutte le critiche che ci piovono addosso hanno lo stesso peso emotivo. Distinguere che tipo di critiche ci fa più male e capire quali interlocutori accendono maggiormente le nostre emozioni è utile per capire qualcosa in più di noi stessi. Potremmo scoprire di odiare quando viene criticato qualcosa che ha a che vedere con il nostro corpo, ma essere immuni alle critiche relative al nostro lavoro. Potremmo accettare serenamente le critiche del partner, ma temere moltissimo quelle delle persone per le quali lavoriamo.
Ascoltare le critiche e usarle per conoscerci meglio è un modo per crescere, quindi per usarle a nostro vantaggio.
Ultima cosa: ricorda che criticare è lo sport preferito di chi non fa.