Ci sono molti metodi che si possono utilizzare per far addormentare un neonato. Sono metodi che hanno alla base teorie e ragionamenti diversi ma tutti sono in qualche modo validi in determinati casi. Perché tutti i bambini sono diversi e ciascun bambino ha certamente un metodo che preferisce.
METODO SEARS O METODO DEL CO-SLEEPING
Il pediatra Sears sostiene che il metodo migliore sia lasciare che il bambino si addormenti nel lettone insieme ai genitori. In questo modo si abitua ai loro ritmi, si sente rassicurato dalla presenza fisica e dalla vicinanza con la mamma e il papà. Questo dovrebbe far addormentare più velocemente e senza stress il bambino, cosa che avviane più di rado quando dorme da solo.
Chi contesta questo metodo sostiene che in questo modo il neonato sviluppi un attacamento importante verso i genitori e faccia in seguito fatica a dormire da solo.
METODO FERBER O METODO ESTIVILL
Il metodo Estivill prevede che mamma e papà mettano il bambino nella culla a un orario preciso e stabilito a priori. Dopo averlo coccolato e rassicurato lo dovrebbero lasciare lì solo con un peluche o il ciuccio. A quel punto i genitori lasciano la stanza e aspettano che il bambino si addormenti da solo. I genitori poi devono rientrare nella stanza a intervalli regolari. Prima ogni 2 minuti, poi ogni 3 e così via, aumentando il tempo tra un entrata e l’altra. Così facendo il bambino dovrebbe addormentarsi da solo.
Il grosso problema di questo metodo è che quando il bambino piange bisogna resistere alla tentazione di prenderlo in braccio e coccolarlo per farlo smettere.
IL METODO TRACY HOGG O METODO E.A.S.Y.
Questo metodo consiglia di strutturare la routine dell’addormentamento in 4 fasi: Eat (mangiare), Activity (attività), Sleep (dormire), You (tu, mamma). Tracy Hogg sostiene che, per abituare il bambino a dormire senza stress bisognerebbe cominciare dalla pappa; poi a pancia piena passare a un’attività rilassante intrattenere il bambino mentre digerisce. Non appena il bimbo inizia a stropicciare gli occhietti è il momento di portarlo nel suo lettino per lasciare che si abbandoni al sonno.
In questo caso, se piange il consiglio è quello di intervenire e cullarlo fin quando non riprende il suo sonno.
METODO MONTESSORI
Questo metodo è basato sul principio della libertà e dell’autonomia. Secondo la Montessori il momento della nanna non dovrebbe essere una forzatura o peggio un momento che fa sentire il bambino prigioniero del lettino. Per evitare di provocare questa sensazione il suggerimento è di evitare culle sollevate da terra con sponde molto alte o con le sbarre e di scegliere invece lettini bassi (non più di 20 cm di altezza) tipo futon giapponesi. Questo darebbe la possibilità al bambino di salire e scendere dal letto a suo piacimento sviluppando il suo senso di indipendenza.
IL MEDOTO GIUSTO PER TE
Tutti i 4 metodi sono efficaci in determinati casi, per scoprire qual è il metodo giusto per te non ti resta che provare. Ricorda che Sygmund mette a tua disposizione il percorso SOS SONNO NEONATO, 5 sedute di counseling psicologico per aiutarti a gestire l’addormentamento e il sonno di tuo figlio.