La parola dell’anno è Gaslighting

La parola dell'anno è Gaslighting

Il dizionario americano Merriam-Webster ha comunicato che le ricerche di questa parola sono aumentate del 1.740% rispetto al 2021. Questo è molto preoccupante.

Il Gaslighing è una particolare manipolazione psicologica che consiste nel far dubitare l’altro del proprio senso di realtà.

Facendo leva sulle insicurezze della vittima è possibile fargli credere che la sua visione delle cose sia sbagliata e che sbagliate siano le sue reazioni agli eventi. Ovviamente è possibile solo in relazioni stabili, perché si tratta di un processo lungo.

Il carnefice utilizza il Gaslighting come strumento di controllo. Quando l’autostima e il senso di realtà sono compromessi, la vittima si sente insicura e confusa, per questo cerca sicurezza nel suo carnefice.

Per ottenere la confusione della vittima si deve mentire. Facciamo alcuni esempi di dialogo.

Vittima: Mi sono proprio divertita alla festa. Siamo stati bene no?

Manipolatore: Insomma… Diverse persone mi hanno chiesto se tu fossi troppo ubriaca, perché hanno trovato il tuo comportamento ridicolo.

Oppure ci sono casi nei quali il manipolatore cambia la percezione del passato.

Manipolatore: Ti ricordi la nostra prima vacanza insieme.

Vittima: Certo! È stata bellissima.

Manipolatore: Ci credo, ho dovuto pensare io a tutto perché tu appena ci allontiamo un po’ dal quartiere non sai più cosa fare.

Anche se sembrano cose di poco conto, ripetute nel tempo e applicate ai giusti argomenti o situazioni, distruggono l’autostima della vittima e costruiscono un mondo a lei estraneo.

Il termine deriva da un’opera teatrale del 1938 di Patrick Hamilton, intitolata “Gas Light”, “Luci a gas”. Racconta di un matrimonio borghese basato su bugie e inganni in cui il protagonista Jack Manningham cerca di convincere la moglie Bella che sta impazzendo, dicendole, tra le altre cose, che il fatto che le luci a gas della loro casa si stiano spegnendo avviene solo nella sua immaginazione.

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